domenica 4 maggio 2014

Vuoi diventare mamma? Buca il preservativo: storie di cattiva pubblicità, messaggi distorti e del nuovo spot Desigual


Non sono una perbenista, sono abituata alle provocazioni, al bombardamento mediatico con messaggi sempre più spesso di cattivo gusto e a sfondo sessuale, cerco di selezionare il tollerabile fino allo stato estremo, ma qualcosa ancora riesce a catturare la mia attenzione in modo negativo e mi costringe a pormi delle domande: fino a che punto la logica del mercato e del vendere, unito ad un marketing sempre più spietato, volto a impressionare e fare scalpore, giustifica i messaggi che uno spot destina ad un pubblico generico e generalista attraverso i più classici mezzi di comunicazione "di massa"? Lo spunto di riflessione mi è stato dato dal nuovo spot Desigual, brand spagnolo caratterizzato da un animo irriverente e provocatorio, ma che stavolta, a mio avviso, ha un tantino esagerato: una ragazza gioca davanti a uno specchio con aria spensierata, infilando a mo' di pancia un cuscino sotto il vestito; immagina sognante come potrebbe essere avere il pancione, poi all'improvviso sfila il cuscino compiaciuta e un tantino perfida e comincia a bucare con uno stecchino una serie di preservativi (che siano suoi o rubati dal cassetto del compagno inconsapevole non è dato saperlo), prima di prendere le sue cose e andare via.

In quella che sembrerebbe a tutti gli effetti una pubblicità allegra e spensierata, passano però sullo schermo due messaggi inappropriati e fuorvianti: il "#tudecides" a inizio spot e il "buona festa della mamma" a chiusura. Chiarissimo il riferimento al "Yo decido" del primo, lo slogan lanciato dalle donne spagnole nella campagna contro la discutissima legge antiaborto, previsto in Spagna solo nei casi di violenza sessuale e di grave pericolo per la salute della madre. Una legge per molte donne, me compresa, poco attuale e plausibile, il cui slogan, ripreso, modificato e sbattuto con pochissimo nesso logico in una pubblicità non ha proprio alcun senso, a maggior ragione se si pensa al lungo e doloroso processo che ha unito negli ultimi decenni le donne europee nel forte appello di libertà di autodeterminazione e di scegliere il meglio per sè e per il proprio corpo. Per non parlare del cattivo gusto, molto più di ogni allusione sessuale o commento volgare, dell'atto di bucare dei preservati per avere un figlio e il legare a questa scena il "buona festa della mamma" finale, come se il desiderio di maternità giustifichi l'inganno, nei confronti di un compagno, marito, fidanzato o, peggio ancora, ai danni di un partner occasionale del tutto inconsapevole.


Mi ha riportato alla mente alcune vecchie storie di donne costrette a fare la "fuitina" per vivere una storia d'amore non approvata o peggio ancora, a rimanere incinta solo per legare e controllare il proprio uomo e, con tutta sincerità, ho provato molto ribrezzo e rabbia. Perchè il fine non può giustificare sempre i mezzi, soprattutto non questi fini e non questi mezzi, in un momento storico in cui l'emancipazione e la dignità femminile, le pari opportunità e il ruolo più generico della donna sono questioni ancora aperte, delicate e attuali. Ho infine pensato a me, perchè non amo generalizzare, ho provato a fare mio questo spot, a pensare a cosa significhi per me la maternità, il desiderio di un figlio e cosa sarei disposta a fare per averne uno e ancora una volta questo spot è come una barzelletta che non fa ridere, un passo indietro insensato e la degna descrizione di una grande fetta di umanità che muove il mondo con la manipolazione e l'inganno e che così educa le nuove generazioni, non permettendo loro di immaginare un futuro diverso. E se nella logica del marketing vale la citazione "nel bene o nel male purchè se ne parli", sono curiosa di ascoltare le vostre opinioni a riguardo e leggere cosa ne pensate di questo spot.

1 commenti:

Siboney2046 5 maggio 2014 alle ore 11:27  

Sono perfettamente d'accordo con te. Non vedo quale donna potrebbe apprezzare uno spot del genere, tra l'altro.

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