Biancaneve e il Cacciatore - Una favola antica dai risvolti dark e attuali
Una fiaba antica, tramandata di generazione in generazione, probabilmente dai genitori ai figli la sera, davanti a un braciere ardente, prima di andare a dormire, i bimbi col nasino all'insù e le bocche spalancate per lo stupore. La storia di Biancaneve, la ragazza con "i capelli neri come l'ebano e la bocca rossa come il sangue", bella ma orfana, sfortunata e perseguitata, trova poi spazio duecento anni fa nella raccolta delle fiabe popolari dei fratelli Grimm e arriva a noi in numerose versioni dalle atmosfere sognanti e il lieto fine: il principe azzurro esiste e ci risveglierà con un bacio, almeno così dicono. C'è poi l'invidia, la bellezza innata e quella ricercata a tutti i costi, la lotta del bene contro il male e l'ammonimento che porta alla svolta: mai accettare nulla dagli sconosciuti, soprattutto mele rosse offerte da vecchine indifese.
Biancaneve e il Cacciatore, nelle sale in questi giorni, è anche questo, ma non solo. Tutto il fascino della fiaba rivive nel film di Rupert Sander, ma si colora di sfumature inedite e toni dark, modifiche strategiche e nuovi personaggi, luoghi incantanti, paesaggi sconfinati e atmosfere speciali. Molte le sorprese, a partire dai nani, originariamente otto e la figura del Cacciatore (l'affascinante Chris Hemsworth) che, come nella fiaba ha il compito di uccidere Biancaneve, ma nella pellicola assumerà un ruolo meno marginale. E poi loro, le due donne protagoniste. Così diverse eppure indissolubilmente legate l'una all'altra. L'indipendenza, il coraggio, la forza e la purezza d'animo dell'una, contro il passato oscuro e sofferto, l'invidia, la paura di perdere tutto e la malvagità dell'altra. L'algida bellezza di Ravenna, nel film interpretata da Charlize Theron, contro il fascino disarmante della predestinata Biancaneve, a mio avviso ben impersonata da Kirsten Stewart, che per il pallore, la forza e, perchè no, il triangolo amoroso (nel film tra lei, il cacciatore e il figlio del duca William), ricorda tanto il ruolo che l'ha resa nota in Twilight.
Il film si sviluppa su qualcosa di antico e misterioso, come nella migliore tradizione delle fiabe, dove vecchie leggende e personaggi di fantasia come trolls e fate prendono vita, ma tesse la sua trama anche e soprattutto su numerosi riferimenti attuali: il regno corrotto e governato dall'ingordigia, l'ambizione, l'apparenza e l'inganno e al tempo stesso il riscatto delle donne forti e indipendenti, nuove eroine che lottano per i propri valori.
Biancaneve e il Cacciatore è una fiaba, ma per adulti. Vale la pena di concedersi una pausa dalla solita routine quotidiana per sognare ad occhi aperti, immergersi in un'atmosfera fatata (la scena della Foresta Incantata popolata da animali meravigliosi, funghi animati, mille fiori colorati e fate dal canto ammaliante è davvero splendida) e ritornare bambini. Quanto al finale poi...beh, lascio a voi il gusto di scoprirlo, sappiate che l'ho adorato, nella sua semplicità e imprevedibilità.
3 commenti:
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